DURANTE LA PAUSA: MARIO SANGIORGI

La sosta del campionato è l’occasione per aprire il taccuino a qualche importante protagonista della stagione 2023/2024 del Volley Castello. Dopo il capitano Folli, lo scoutman Matteuzzi e la presidentessa Monti, a raccontare il proprio pensiero è l’head coach Mario Sangiorgi.

Mario Sangiorgi, al giro di boa, una pausa che anticipa il girone di ritorno. Come hai visto il Volley Castello nel girone di andata?
“Guardando la classifica, una neopromossa che fa 8 vittorie su 11 gara disputate, tenendo presenti tutti i problemi incontrati nel cammino, si potrebbe dire che il girone d’andata sia stato buono, ma per le mie aspettative, invece, è deludente. In questo gruppo vedevo e vedo ampi margini di crescita che non siamo stati capaci di realizzare, probabilmente anche per insufficiente fiducia nei mezzi nostri e delle nostre compagne”.

Secondo te, dove potrà arrivare la squadra in regular season?
“Se non riusciremo a fare uno scatto nella qualità del gioco, un piazzamento coerente con i nostri valori attuali sarebbe tra il 4° e il 6° posto. Contro Progresso abbia già perso 2 volte, ad Anzola abbiamo incontrato una squadra che ci ha “rullato di brutto”, Pontevecchio lo incontreremo fuori casa insieme ad un altro paio di trasferte su campi difficili. Questo risultato sarebbe deludente, perché come squadra  non saremmo stati capaci di aggiungere alcun valore alla somma delle individualità. Se recuperiamo il rendimento di alcuni dei nostri punti di forza, invece, tutto può succedere”.

Quali sono gli aspetti principali che vuoi sottolineare su questa squadra in questa stagione?
“È un gruppo di brave persone ed è tanto, ma non siamo abbastanza aggressive in campo. Tiriamo fuori il massimo solo quando siamo con le spalle al muro, vedasi le tante vittorie al tiebreak. Spesso sottovalutiamo le nostre capacità ingigantendo quelle della avversarie e, quindi, spesso giochiamo ”in soggezione” ingiustamente. Un altro aspetto che mi rende insoddisfatto del mio lavoro è che diverse atlete vengono in palestra come si va a scuola: la presenza è indispensabile, l’attenzione e la voglia di apprendere saltuaria e discontinua anche nella stessa seduta. sono questi i limiti veri, non la tecnica che, comunque, migliora solo con l’attenzione e l’applicazione”.


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